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Domani torna in scena il cinema Santa Chiara a Rende, proiezione integrale di “Casablanca” restaurato

rende_cinema_santa_chiare_internoRENDE (COSENZA) – Domani è il giorno del gran ritorno del cinema Santa Chiara fra proiezioni, dibattiti e aneddoti legati alla lunga vita di questo piccolo gioiello nel borgo antico di Rende. Inaugurazione molto “cinephile” a partire dalle 17.

Dopo i saluti istituzionali, sarà la volta di Italo e Orazio Garofalo, ultimi testimoni del legame che unisce la loro famiglia al Santa Chiara dal 1925, anno in cui aprì i battenti. Sarà la giornalista Simona De Maria a intervistare i due Garofalo in una specie di amarcord rendese.

Durante l’incontro saranno proiettate alcune immagini tratte da “Voyage dans la lune” di Georges Meliés e il trailer di “Corri uomo corri” di Sergio Sollima, ultima pellicola vista dal pubblico del Santa Chiara. Correva l’anno 1979.

A seguire un montaggio di pochi minuti con scene tratte dal “Secondo tragico Fantozzi” e dalla “Corazzata Potemkin” di Sergej Eisenstein. Una sequenza che darà il via al secondo momento di cinema raccontato. “Perché la Corazzata Potemkin non è un cagata pazzesca?”. Questo il titolo dell’intervista di Alfonso Bombini a Paride Leporace, giornalista e direttore della Lucana film commission. La “Corazzata”, al pari del cinema Santa Chiara, compie 90 anni in questo dicembre del 2015.

rende_marcello_manna_con_italo_costantino_garofalo_cin_s_chiaraPoi spazio alla visione “tout court”. Buio in sala per “Casablanca” di Michael Curtiz, film simbolo del periodo aureo del cinema classico americano con un immortale Humphrey Bogart. Un cult movie completamente restaurato e regalato ai cittadini del centro storico di Rende.

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La storia del Santa Chiara si intreccia con l’emigrazione e il ritorno nel paese natale. Fu Pietro Garofalo, tornato dall’America del Nord, a portare per primo, nel lontano 1925, il cinematografo in provincia di Cosenza. Pietro riceverà dal Presidente della Repubblica, Giovanni Leone la medaglia d’oro per I 50 anni di attività nel 1975. Ad accompagnarlo in questo lungo viaggio è stato il figlio, Italo Costantino. Fino a quel 1979 in cui il Santa Chiara ha chiuso i battenti. Ma domani torna a vivere come in quel dicembre del 1925.

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