“Siamo soddisfatti – afferma il presidente regionale Francesco Falcone – delle indagini che il procuratore capo Dario Granieri e l’aggiunto Marisa Manzini stanno portando avanti per individuare i responsabili del disastro ambientale, ma chiediamo che si arrivi subito ad una soluzione per eliminare la situazione di grave inquinamento delle falde e dell’aria, con gravi ripercussioni sulla salute dei cittadini che gravitano nell’area urbana di Cosenza, Rende, Montalto e non solo”.
L’area non è mai stata posta ad operazioni di bonifica o di messa in sicurezza, un tempo ormai troppo lungo che spinge Legambiente ad interpellare sulla vicenda anche il Ministero dell’Ambiente e la Regione Calabria.
“Con la nuova legge sugli ecoreati, approvata nello scorso mese di maggio, non ci saranno più sconti di pena: chi inquina paga! Dopo la Marlane di Praia a Mare e i capannoni di amianto di fronte alla scuola di Mongrassano, Legambiente Calabria vuole essere parte attiva anche in questa lunga e complessa vicenda”, conclude Falcone.