Riforma Rai: le minoranze della Calabria ancora discriminate! Il prof. Franco Altimari contro le discriminazioni decise dal Parlamento dei giorni scorsi

unical_1Arcavacata di Rende (CS) – Siamo alle solite: le minoranze linguistiche per lo Stato italiano non sono tutte uguali! Continua nel nostro Paese la politica di discriminazione verso la minoranza arbëreshe, ma anche verso altre minoranze come i grecanici, gli occitani,  i sardi, i friulani, i catalani, i croati e i franco-provenzali.

Nella riforma della Rai, approvata in questi giorni, il Parlamento ha detto sì ai programmi in tedesco, francese, ladino e sloveno  e no a programmi nelle altre lingue minoritarie.

Nonostante  ci sia a monte un articolo specifico della Costituzione – l’articolo 6: “La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche” –  e nonostante ci sia una legge ad hoc, la n. 482 del 12.12.1999, che indica chiaramente quali siano le minoranze linguistiche riconosciute dallo Stato italiano e da tutelare, si continua nel nostro Paese in questo assurdo e discriminante trattamento “differenziato”.

Lo si è già visto nella rappresentanza prevista dalla legge elettorale per le elezioni europee – anche in quel caso alle stesse minoranze ora privilegiate per i programmi Rai sono stati assicurati dei seggi sicuri a Strasburgo  e alle altre nulla, ma per fortuna alcuni Tribunali della Repubblica come quello di Cagliari hanno accolto il ricorso dell’avv. Felice Besostri – già primo firmatario al Senato della legge 482/1999 – che abbiamo sottoscritto e hanno chiesto che questa legge ingiusta venga ora riesaminata dalla Consulta – e la storia ora continua con i programmi radiotelevisivi che la Rai come servizio pubblico deve garantire a tutti i cittadini e a tutte le minoranze linguistiche e non solo a quelle blindate da leggi e accordi “speciali”.

Chiediamo con forza al Presidente della Regione Calabria, Mari o Oliverio, e ai Presidenti delle altre Regioni (Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Molise, Puglia, Basilicata e Sicilia) che comprendono le minoranze discriminate dalla Riforma Rai, di ass ociarsi alla dura protesta messa in atto dal Presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, che ritiene inaccettabile questo diverso trattamento tra le mi noranze linguistiche e che per as sicurare il diritto alla tutela della lingua e della cultura della sua regione, preannuncia l’apertu ra di “tutte le interlocuzioni possibili con i parlamentari e il Gover no per ottenere una correzione pr ofonda della norma”.

Tornano d’attualità le parole dette in una recente intervista a d un quotidiano dal costituzionalista Michele Ainis, docente all’Università di Roma Tre e anche edito rialista del Corri ere della Sera e dell’Espresso, che nel prendere a tto dell’esistenza in Italia tra le minoranze linguistiche di figli e figliastri, portava l’esempio della ipertutela garantita alla minoranza altoatesina perché più ricca e potente e si chiedeva alla fine, e certo non retoricamente: “Chi tutela la minoranza albanese che vive in Calabria?»

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Alla luce della grave discriminazione attuata ora con la riform a Rai dal Parlamento e dal Governo, giriamo la domanda del prof. Ainis al Presidente Oliverio. E co nfidiamo in una immediata ed efficace azione di concertazione t ra le istituzioni interessate e tra le Regioni ‘discriminate’ per intervenire sul Governo e sul Presidente della Repubblica per r idare finalmente dignità alle nostre minoranze linguistiche, ‘differenziate’ come la raccolta dei ri fiuti, che, per il servizio pubblico radiotelevisivo continuano purtr oppo ad essere quelle con le ‘l ingue tagliate’ (dal titolo del libro di Sergio Salvi del 1975). In altre parole, per le minoranze lingu istiche della Calabria non si profila una “Buona RAI” ma solo una “Mala RAI”! Alla faccia della Costi tuzione della Repubblica italiana e della legge n.482/1999 di tutela delle minoranze linguistiche storiche!

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