La “computer science” dell’Università della Calabria ancora sul tetto del mondo. Importante riconoscimento per i professori Greco, Leone e Scarcello

unica_gemme_della_ricerca_2016ARCAVACATA DI RENDE (COSENZA) – Ci sono i prìncipi del foro che danno a leggi, codici e pandette le interpretazioni più nobili. Concrete. Accezioni che trascendono lo stesso ambito giuridico contribuendo, attraverso l’affermazione dei capisaldi del diritto, all’avanzamento civile della società.

Ma anche la ricerca, in ogni settore, ha precisi e a volte suggestivi “sistemi identificativi” per sottolineare le migliori performance, definendo i parametri attraverso cui va inquadrata la portata di uno studio. O va considerato come innovativo un percorso scientifico che amplia gli orizzonti della conoscenza umana.

E allora non bisogna meravigliarsi se, per dare conto di queste eccezionali “conquiste” e di ciò che esse rappresentano, oggi e per il futuro, si sfoglia addirittura il dizionario dei preziosi; mondo che, di per sé, esalta il pregio, la qualità, il valore, diciamo pure la caratura di un gioiello.

E’ questo dunque il senso del riconoscimento “Gemme della ricerca”, che la comunità internazionale delle basi di dati ha attribuito a San Francisco, negli Stati Uniti, ai professori dell’Università della Calabria Gianluigi Greco, Nicola Leone e Francesco Scarcello, dei dipartimenti di Matematica ed Informatica ed Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemistica, insieme al Prof. Georg Gottlob dell’Università di Oxford.

In particolare, i tre docenti dell’Unical sono stati premiati per gli studi dedicati alla nozione di “hypertree decomposition”, concepita nel 1999 da Gottlob, Leone e Scarcello, e sviluppata negli anni seguenti fino al punto di essere utilizzata oggi in tutto il mondo nell’implementazione delle più avanzate tecniche per la gestione e l’interrogazione di basi di dati di grosse dimensioni.

A rendere tutto ancora più significativo ha concorso il fatto che una sessione speciale della conferenza internazionale PODS, la più prestigiosa in questo ambito di ricerca e la cui trentacinquesima edizione è attualmente in corso a San Francisco, è stata dedicata alla presentazione di una panoramica sulle ricerche dei tre professori calabresi, proprio con l’obiettivo di evidenziarne le notevoli ricadute pratiche e l’impatto nelle basi di dati e in altri settori dell’informatica.

Il premio “Gemme della ricerca” è un’ulteriore conferma dell’eccellenza mondiale raggiunta dalla “computer science” dell’Università della Calabria (inserita qualche anno fa in questo ambito tra i migliori 100 atenei del mondo nella classifica ARWU stilata dalla Università di Shanghai), nonché della considerazione scientifica di cui godono i professori Gianluigi Greco, Nicola Leone e Francesco Scarcello, già destinatari di numerosi altri premi internazionali per le loro ricerche nelle basi di dati e nell’intelligenza artificiale.

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