RENDE (COSENZA) – “Energia ambiente e territorio” questo il titolo del convegno, organizzato dall’Università della Calabria, nel quale sono stati esposti i nuovi scenari e le possibili strategie da adottare per la riduzione delle emissioni nocive, a cui ha partecipato la Struttura di Progetto Energia (Spe), task force costituita dal ministro della Difesa per promuovere la crescita della sicurezza energetica del Paese e lo sviluppo tecnologico del settore energia contribuendo alla riduzione dei costi energetici e al rispetto dell’ambiente.
Nel corso del convegno il Gen. Francesco Noto, Direttore della Spe, ha esposto le attività intraprese dal Dicastero nel settore dell’energia ed illustrato l’importanza dell’emanazione del Documento di Indirizzo Strategico Programmatico (Disp) per la redazione della Strategia Energetica della Difesa (Sed), che garantirà la capacità operativa dello strumento militare attraverso la definizione della capacità energetica,l’implementazione della “energy cyber security”, l’efficientamento energetico delle infrastrutture, dei mezzi e dei materiali, con conseguente riduzione della spesa energetica e delle emissioni clima-alteranti.
“Nell’ultimo decennio – ha evidenziato il Generale Noto – il crescente ricorso alle fonti rinnovabili, e la diffusa sensibilizzazione verso le problematiche ambientali, hanno determinato l’innestarsi di nuove dinamiche nel settore energetico i cui paradigmi si evolvono continuamente adattandosi al contesto globale e mostrandosi comunque vincolati alle singole realtà strategiche nazionali. In tale contesto la Difesa ha emanato il Documento di Indirizzo Strategico Programmatico che porterà alla redazione della Strategia Energetica della Difesa con la quale il Dicastero si doterà dello strumento per definire il proprio contributo al raggiungimento degli obiettivi nazionali ed europei nel campo dell’energia e della riduzione delle emissioni clima-alteranti. La sottoscrizione dell’accordo di collaborazione con l’Università della Calabria, che segue altre relazioni esterne avviate con alcune Università italiane e consorzi universitari, conferma la sensibilità della Difesa ai problemi legati all’energia e il ruolo trainante che il Dicastero intende svolgere per contribuire allo sviluppo del Paese, alla riduzione dei consumi e dell’impatto ambientale, attraverso la collaborazione con il mondo della ricerca e scientifico”.
La Difesa in questo modo partecipa al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Strategia Energetica Nazionale (Sen), in linea con quelli imposti dall’Unione europea per il 2030, in merito alla diffusione delle fonti rinnovabili e delle più avanzate tecnologie, e al ruolo chiave dell’efficienza energetica per conciliare la produzione e l’uso di energia con la tutela dell’ambiente. Il Magg. Ivan Lucia, Capo sezione normativa della Spe, nel suo intervento ha illustrato un’analisi tecnico-economica sull’uso dei biocarburanti di ultima generazione, in particolare dei carburanti ottenuti dalle microalghe, per l’autoproduzione di energia in siti militari. I risultati dell’analisi hanno dimostrato una riduzione delle emissioni nocive e in particolare di anidride carbonica, e il possibile utilizzo dual-use dell’installazione militare in grado di fornire l’energia prodotta in eccesso anche alle utenze presenti sul territorio, sia in condizione ordinarie che di emergenza. L’obiettivo è la produzione del bio-olio per la produzione di energia elettrica e termica, da utilizzare all’interno dei siti militari che, da un lato, aumenteranno la propria “resilienza energetica” riducendo al minimo le emissioni climalteranti e, dall’altro, potranno fungere da strumento “duale” per la ripartenza delle attività circostanti sul territorio.
La partecipazione al Convegno si inserisce nell’ambito dell’accordo quadro siglato, a novembre 2017, dalla Difesa con l’Università della Calabria che consentirà di ampliare i campi di studio e analisi delle possibili applicazioni delle più recenti tecnologie nel settore energetico, nella convinzione che attraverso la sinergia con gli Enti, pubblici e privati, si possano raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico, riduzione delle emissioni clima alteranti e incremento della resilienza energetica dello strumento militare.